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Differenza tra sensibilità al glutine e celiachia

Questo articolo nasce spontaneamente dopo avere constatato che sono sempre di più i pazienti che affermano di stare meglio da quando hanno eliminato il glutine dalla propria dieta.

Ma eliminare del tutto il glutine dalla propria alimentazione, senza avere una diagnosi di celiachia, può rivelarsi una scelta sbagliata se presa senza un motivo ben preciso e diagnosticato da uno specialista!

Cerchiamo però di chiarire alcuni concetti fondamentali:

Il glutine è un composto proteico presente in alcuni cereali come il grano, la segale e l’orzo, ed è formato principalmente da due proteine: le gliadine e le glutenine.

Può succedere che il nostro organismo non riesca a “digerire o riconoscere” queste proteine, scatenando un’infiammazione che si manifesta a livello intestinale con gonfiore e dolore addominale, malassorbimento, acne, o ancora, mal di testa continuo e malessere generale.

Ma come possiamo riconoscere se siamo veramente intolleranti al glutine? 

Sicuramente è opportuno fare dei test specifici, di cui non parleremo in questo articolo, ma se volete qualche informazione in più, potete contattarci per una consulenza gratuita.

Bisogna anche specificare che se si hanno delle problematiche con l’ingestione del glutine non per forza si tratta di celiachia; quando il nostro corpo non riesce a digerire bene il glutine nonostante i test siano risultati negativi, ci troviamo in una condizione che si può definire: “sensibilità al glutine”. 

COSA FARE IN CASO DI SENSIBILITA’ AL GLUTINE?

In tutti i casi, possiamo comunque seguire una dieta ricca e soddisfacente, a patto che si rispettino determinate regole.

Naturalmente con la diagnosi di celiachia si devono eliminare tutti i prodotti che contengono glutine, quindi i cereali come l’orzo, il frumento, la segale, l’avena e il kamut. Occorre prestare attenzione anche a tutte le preparazioni dove si usa farina, quindi la panatura e le salse addensate con la farina.

Per essere sicuri, si devono assumere alimenti naturalmente privi di glutine come riso, mais, quinoa, grano saraceno oppure prodotti con il Marchio “Spiga Barrata” rilasciato dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC).

Per chi presenta invece una sensibilità al glutine si deve procedere con una dieta personalizzata che preveda l’esclusione del glutine per un primo periodo e la sua successiva reintroduzione graduale.

Attenzione al fai da te!

Se avete eliminato il glutine senza alcuna indicazioni medica o senza aver fatto test specifici, solo perché vi sentite meglio, state commettendo un errore! Continuare a mangiare senza glutine per lunghi periodi potrebbe incidere negativamente sulla vostra salute intestinale.

L’eliminazione del glutine non è una moda e dev’essere attuata solo in condizioni specifiche e seguendo i consigli di un professionista.

Contattateci per scoprire insieme la dieta giusta per voi!

dott.ssa Tania Musca