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LA HAY DIET (DIETA DISSOCIATA) ECCO PERCHE’ NON VALE LA PENA FARLA

Per dieta dissociata si intente un regime alimentare  per cui determinati alimenti sono considerati incompatibili tra loro per essere digeriti in maniera ottimale.  

La dieta dissociata fu ideata nel 1911 da William Howard Hay, un gastroenterologo americano. In seguito a delle ricerche ipotizzò che alcuni alimenti richiedessero, per essere digeriti,  un ambiente a pH acido, mentre altri un pH basico (o alcalino). Motivo per il quale, alcune classi di alimenti non possono essere combinate tra loro. 

Nella Hay Diet, gli alimenti vengono divisi in tre gruppi: alcalini, neutri ed acidi. 

Semplificando (anche se è un argomento molto vasto al quale dedicheremo un articolo specifico), si possono definire:

  • Alcalini, i cibi ricchi in carboidrati (frutta, verdura, cereali, patate, ecc.).
  • Acidi, i cibi ricchi in proteine (latticini, carne, pesce, ecc.)
  • Neutri (olio ecc. )

La Hay Diet si basa, dunque, su poche e semplici regole:

  • Rispettare un intervallo di circa 6 ore tra un pasto e l’altro.
  • Evitare cibi raffinati (farine, cerali, zuccheri, ecc.)
  • Consumare cibi integrali, frutta e verdura in quantità consistenti.
  • Evitare di associare nello stesso pasto i cibi dei gruppi alcalini ed acidi.

HAY DIET

ESEMPIO DI HAY DIET 

Kcal: 1400 

Carboidrati: 45% 

Lipidi: 30%

Proteine: 25%

COLAZIONE (ORE 07:00):

Kcal 300, carboidrati 81% – lipidi 11 % – proteine 8%

  • Macedonia di frutta     300g
  • Pane di segale tostato     50g
  • Miele     20g
  • Noci     5g

PRANZO (ORE 13:00):

Kcal 600, carboidrati 58% – lipidi 33 % – proteine 9%

  • Riso integrale     100g
  • Verdura mista     300g
  • Olio extravergine d’oliva     15g
  • Mandorle     10g

CENA (ORE 19:00):

Kcal 500, proteine 53% – lipidi 40 % – carboidrati 7%

  • Merluzzo     350g
  • Verdura mista     300g
  • Olio extravergine d’oliva     15g
  • Mandorle     10g

CONSIDERAZIONI FINALI

Gli studi e l’esperienza del dott. Hay si basavano sulle nozioni scientifiche dei primi anni del 1900. Nel frattempo, fino ad giorni nostri, si sono fatti notevoli passi in avanti nel campo della nutrizione umana. 

Molte persone tendono a classificare i nutrienti in maniera molto schematica. Es. pasta= carboidrati, mandorle = grassi buoni. 

Se andiamo a verificare attentamente la composizione nutrizionale della pasta, ci accorgiamo però che su 100g ci sono circa 80g di carboidrati (alcalini per la dieta dissociata) MA ANCHE circa 10g di proteine (acide per la dieta dissociata); il che sarebbe incompatibile con i principi della dieta dissociata .

Un altro dei punti cardine di questo protocollo non viene praticamente mai osservato, cioè l’intervallo di tempo tra un pasto e l’altro. Se veramente volessimo dissociare i cibi consumati, bisognerebbe rispettare i tempi idonei della digestione; per evitare che un secondo  pasto troppo ravvicinato possa interferire con la digestione in corso del primo pasto.  

Infine, ma importantissima come considerazione, ad oggi non ci sono studi scientifici che siano concordi con una delle tesi della Hay Diet. Il Tratto digerente degli essere umani è perfettamente in grado di digerire ed assorbire nutrienti diversi, provenienti da alimenti diversi, consumati nello stesso pasto. 

Ci sono diversi modi per raggiungere i propri obiettivi di peso. 

Alcuni migliori, alcuni peggiori, alcuni funzionano di più, altri di meno e bisogna assolutamente personalizzare,  ma ci sono pochi modi per fare educazione alimentare, per  insegnare i principi di un’alimentazione sana, equilibrata e sostenibile nel tempo. 

La Hay diet, così come tutte le varianti di dieta dissociata “scoperte” successivamente (dieta di Antoine, dieta Beverly Hills, ecc), non fanno parte dei modi corretti di fare educazione alimentare. 

 Dott. Adriano Arcuri